lunedì 13 maggio 2013

RELAZIONI DEL SIMPOSIO

LUNEDI 13 MAGGIO 2013

INTRODUZIONE ALL'EUCARESTIA DI APERTURA:

Introduzione messa 13 maggio 2013


BUONGIORNO A TUTTE E A TUTTI!

Con molta gioia e con profondo sentimento di gratitudine, a nome di tutte le suore missionarie comboniane, porgo a  Mons Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona, a ciascuna e a ciascuno di voi un affettuoso Benvenuti e Benvenute a questa celebrazione di apertura del Simposio sul Piano per la rigenerazione dell’Africa e le Regole del 1871 di San Daniele Comboni.

Nel settembre del 2010, si è svolto proprio qui in Casa madre il XIX Capitolo generale. E oggi siamo ritornate qui per celebrare uno dei mandati capitolari che chiedeva di approfondire, attraverso un Simposio, il Piano e le Regole per attualizzarli nell’OGGI della storia perché indicano, nelle sue linee fondamentali, il nostro stile di presenza missionaria ovunque nel mondo.
Per prepararci a questo evento, in tutte le Circoscrizioni dell’Istituto, ormai da quasi due anni si sta portando avanti una riflessione sulla nostra ministerialità alla luce di questi due documenti interrogandoci su come stiamo vivendo oggi i valori fondanti del Piano e delle Regole; come ravvivare il fuoco della passione missionaria di Daniele Comboni per i più impoveriti di oggi; quali sono i valori del Piano che siamo chiamate a vivere oggi per rigenerarci e per rigenerare i nostri ministeri e il nostro stile di vita personale e comunitario.
 Questi sono alcuni degli interrogativi che ci siamo post durante i workshops realizzati in tutte le nostre Circoscrizioni. Sono state molte le domande che sono emerse e alle quali abbiamo dato alcune risposte che chiedono ulteriori approfondimenti e speriamo di riuscirci durante  questo Simposio anche insieme e grazie alla riflessione degli esperti e delle esperte  che sono stati invitati. Non siamo sole. Tutta la famiglia comboniana è qui rappresentata: comboniane, comboniani, secolari comboniane, laiche e laici, INSIEME stiamo cercando strade nuove per rispondere alle sfide che il mondo ci pone.

Per questo abbiamo voluto iniziare questo momento di grazia, con una celebrazione eucaristica. La famiglia comboniana è qui riunita per SPEZZARE INSIEME il Pane della Parola e dell’eucarestia, per celebrare e far memoria delle meraviglie che il Signore ha compiuto attraverso l’opera di S. Daniele Comboni e l’opera di tutte e di tutti coloro che hanno vissuto e vivono oggi, il carisma comboniano in tante parte del mondo e per chiedere grazie e luce per questo Simposio.

Grazie perchè siete qui oggi con noi. Ringraziamo particolarmente  Mons Zenti per aver accolto l’invito a presiedere questa Celebrazione, che oltretutto ci fa sperimentare la comunione con la Chiesa di Verona, che fin dagi inizi della nostra nascita come Istituto, 140 anni fa, ci accompagna e sostiene nel nostro cammino.


Chiediamo al Signore, gli uni  per gli altri, la forza della Parola di vita e di questo Pane per continuare con rinnovata passione ed entusiasmo a percorrere le strade del mondo, guidate dallo Spirito Santo per annunciare la Buona notizia del Vangelo:  Gesù è venuto per offrire a tutta l’umanità, la vita in abbondanza.
S. Daniele Comboni interceda per noi.








Un Salmo
“Un seme non si sostiene se non sta in un utero”

Voi siete il frutto della mia passione
una passione che non ha mai soffocato la speranza
Voi siete la mia eredità, dice Comboni
Mosé ha lasciato a Miriam il compito di cantarlo.
Qual è il cantico che, come Miriam, desideriamo cantare?
I nostri linguaggi sono davvero mistici, profetici  e contemplativi?
Vediamo i prodigi o siamo pessimiste?
I popoli cantano nella notte della disperazione. 
I popoli cantano noi ci lamentiamo!
Un seme non si sostiene se non sta in un utero

Vogliamo cambiare la logica della lettura
riscoprire il sapore dei popoli con cui viviamo
riscoprire la pazienza di Dio e dei popoli
che ci accolgono e ci accompagnano
Siamo una trama intrecciata
dalla sapienza dei popoli e dall’umanità che cerca Dio
Sono i popoli, sono i più poveri e gli esclusi,
che ci aiutano a vivere la speranza.
Con loro si intravedono luci nuove e cammini inediti
Un seme non si sostiene se non sta in un utero

Il carisma non vuole il potere
perché è il potere che frena la rigenerazione
e frena la missione come comunione di intenti
Chi vuol essere il primo sarà il servo di tutti.
Vogliamo  togliere il potere ed essere umili servi nell’oggi
con lo sguardo pasquale intriso di fede, passione, speranza e inquietudine
A quale albero ci siamo aggrappate
A quale passione abbiamo rivolto il cuore.
Vogliamo generare e essere rigenerati
Un seme non si sostiene se non sta in un utero
mentre dona la vita la riceve da chi sostiene la vita
rigenerare incessantemente e non rigidamente
Un seme non si sostiene se non sta in un utero

Giuliana Martirani
Ispirato alla relazione di Sr. Adele Brambilla




1 commento:

  1. mi é piacuto il salmo !!! grazie!!! le relazioni devo ancora leggerle con calma....

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